venerdì 29 luglio 2011

The great escape - Patrick Watson























Patrick Watson è il nome di un cantautore canadese e della band della quale è il leader.
Cresciuto in Quebec, ha pubblicato da solista l'album Waterproof 9 nel 2001, e con la sua band Just another ordinary day (2003), Close to Paradise (2006), Woooden Arms (2009).

La canzone di oggi è tratta dall'album "Close to Paradise".
Il pezzo è stato anche interpretato dalla giovane promessa quebecchese Elie Dupuis nella colonna sonora del film "Maman est chez le coiffeur".
Chi fosse interessato al film e avesse bisogno dei sottotitoli in italiano può lasciarlo scritto nello spazio per i commenti.
Il trailer è su youtube e lo potete vedere qui.
Per quanto riguarda il testo di "The great escape" questo si presta a tante interpretazioni ed è di difficile lettura persino per i fans anglofoni, vogliate quindi perdonare eventuali forzature o imprecisioni nel renderlo in italiano.
Eventuali consigli, pareri e quanto altro saranno naturalmente ben accetti (anch'io sono un apprendista della lingua inglese!).
La speranza è sempre quella di offrire la migliore traduzione possibile e di avvicinare culture diverse, magari con della buona musica!
Buon ascolto.





THE GREAT ESCAPE
La grande fuga

Bad day looking for a way home,
looking for the great escape.

Giornata storta per cercare una strada verso casa,
cercare la grande fuga.


Gets in his car and drives away,
far from all the things that we are.

Sale nella sua macchina e si allontana,
distante da tutto ciò che siamo.



Puts on a smile and breathes it in
and breathes it out, he says,
bye bye bye to all of the noise.
Oh, he says, bye bye bye to all of the noise.

Mette su un sorriso e inspira
e butta fuori, lui dice,
addio, addio, addio a tutto il rumore.


Do do do do do

Hey child, things are looking down.
That’s okay, you don’t need to win anyways.

Ehi ragazzo, le cose vanno peggiorando.
Ma va bene, in ogni caso non hai bisogno di vincere.



Don’t be afraid, just eat up all the gray
and it will fade all away.
Don’t let yourself fall down.

Non aver paura, soltanto manda giù tutto il grigio
e quello sfumerà tutto attorno.
Non lasciarti cadere.


Do do do do do

Bad day, looking for the great escape.
He says, bad day, looking for the great escape.
On a bad day, looking for the great escape,
the great escape.

Giornata storta, cercando la grande fuga.
Lui disse, giornata storta, cercando la grande fuga.
In una giornata storta, cercare la grande fuga,
la grande fuga.

mercoledì 13 luglio 2011

Present perfect - Quando mi serve e come si usa.

my room is dirty...>.........I'm cleaning my room...>............................I have cleaned my room.





1) Il present perfect ci serve la maggior parte delle volte per esprimere il nostro passato prossimo.

Costruzione: HAVE/HAS + PP

es. Ho pulito la mia stanza = I have cleaned my room.
es. Lei è arrivata = She has gone.

Facciamo caso a 3 cose:

a) c'è un collegamento spesso implicito tra passato e presente.
es. alle 7.00 la stanza era sporca > dalle 7 alle 8 la pulisco > alle 8 ho pulito la mia stanza.

b) l'azione, la situazione è completata e

c) ci si focalizza sul risultato.


2) Questa vocazione del present perfect per il passato prossimo ben si accorda con l'uso di una serie di avverbi che vi si accompagnano volentieri:

Just
Already
Yet
Still

Just usato con il present perfect significa appena, poco fa
Already traduce già quando vogliamo dire già fatto, già visto o è già quà in frasi positive (+)
Yet è usato nelle domande (?) si traduce "già" es. è già arrivata..? e si colloca a fine frase.
Yet è usato anche nelle negative (-) si traduce "ancora". No, non è ancora arrivata.
Still è "ancora" in frasi positive.

3) Se vogliamo chiedere a qualcuno se ha mai fatto una cosa o se è mai stato in un posto l'espressione giusta la troviamo col present perfect:

HAVE YOU EVER PLAYED A GUITAR?
HAVE YOU EVER BEEN TO MONTREAL?

Anche in questo caso è implicito il rapporto passato e presente tipico del present perfect:
Hai mai fatto questa cosa (da quando sei nato a oggi)?

Come si risponde brevemente a domande così?

NO, NEVER
YES, ONCE.
YES, TWICE.
YES A FEW TIMES.
YES, MANY TIMES.


4) Il present perfect traduce il presente italiano quando si usa per dire da quanto tempo si è in un posto o da quanto tempo si fa o succede qualcosa.

Da quanto tempo sei in Canada?
How long have you been in Canada?
Sono in Canada da lunedì.
I have been in Canada since Monday.
o se oggi es. è sabato posso anche dire: I have been in Canada for six days.

Notiamo come qui ancora c'è un'attenzione al rapporto tra passato e presente (lunedì>adesso) che ci fà preferire il present perfect in inglese laddove in italiano usiamo il presente.
Qui bisogna fare molta attenzione a non tradurre alla lettera l'inglese (sono stato in Canada per sei giorni). Per fortuna le prime volte ci saranno d'aiuto le spie "since" e "for" che si traducono "da" e sono usate tantissimo dal present perfect.

Da quanto tempo siete sposati?
How long have you been married?

Da quanto la conosci?
How long have you known her?

La conosco da tanto tempo.
I have known her for a long time/ 2 years / etc..

Ora attenzione,

se io chiedo semplicemente: sei sposato/ siete sposati? indica una condizione e si traduce in inglese col present simple > Are you married?
con l'introduzione della durata "How long" cambia pure il tempo richiesto e si deve usare il present perfect.

Se io chiedo: la conosci? userò ancora una volta il present simple: Do you know her?
e nella domanda successiva, da quanto tempo la conosci?, con l'introduzione della durata avrò bisogno del present perfect

Se io dico: conosco Francesca, in inglese userò il present simple: I know Francesca. Se voglio dire da quanto tempo la conosco ed introdurre così la durata "for" userò il present perfect.
I have known Francesca for 15 years.

Nei tre esempi che precedono abbiamo usato un present simple per chiedere qualcosa e fare una constatazione e poi abbiamo voluto sapere e abbiamo detto da quanto dura quel qualcosa usando il present perfect. Il present perfect che abbiamo usato si chiama Present perfect simple.

Esiste anche un present perfect continuous, a volte intercambiabile con il present simple.

Se io dico:
Andrea stà ascoltando la radio.
In inglese traduciamo con il present continuous, giusto?
Andrea is listening to the radio.
Se introduciamo la "durata" partendo da una frase col present continuous il present perfect da usare sarà il present perfect continuous.
Da quanto tempo stai ascoltando la radio?
I have (I've) been listening to the radio since 3 o'clock.

Se ti domando: studi inglese? stai imparando l'inglese?
traduciamo: are you learning English? present continuous
quindi per sapere da quanto tempo lo studiamo ci serve present perfect continuous.
How long have you been learning English?

il present perfect continuous si costruisce:
HAVE + BEEN + ING

In genere i verbi "statici" che abbiamo incontrato sono abbastanza allergici ai "continuous" e si traducono col present perfect simple, eccone alcuni: LIKE, LOVE, HATE, NEED, PREFER, KNOW, REALISE, SUPPOSE, UNDERSTAND, BELIEVE, REMEMBER, BELONG, FIT, CONTAIN, SEEM..

Altri quelli "d'azione" si trovano a loro agio con i tempi progressivi e quando sono in compagnia dei vari "how long", "for", "since" prendono volentieri la forma del present perfect continuous.

Le forme progressive le usiamo per azioni e situazioni che sono iniziate ma non concluse.


Negli esercizi dove si deve mettere il tempo verbale giusto al posto dei puntini, se la prima parte della frase è un present continuous, il tempo da usare nella successiva se c'è "for" o "since" è un present perfect continuous.
Se c'è un present simple prima e il verbo usati rientra in quelli statici o c'è verbo essere usiamo il present perfect simple, se invece il verbo è "d'azione" possiamo usare entrambi i tempi. Ecco 1 esempio per ogni caso:

I'm learning German. I.....German for three years.
I have been learning German for three years.

Catherine is ill. She...ill for two weeks.
She has been ill for two weeks.


Jack works in a coffee shop. He....in a coffee shop for ten years.
He has worked in a coffee shop for ten years oppure He has been working in a coffee shop for..

Ricapitolando:

il present perfect simple traduce il passato prossimo
nei casi 1)2)3)

N.B. Anche il past simple lo traduce quindi occhio che non ci siano parole come yesterday, two weeks ago o altre espressioni che chiudono la situazione in un momento specifico del passato, spezzandone quindi il legame con il presente.

nel caso 4) traduce il presente italiano
è accompagnato da "how long" nelle domande o da "since" e "for" nel 99% dei casi o da espressioni equivalenti (es. all her life). A volte si adopera il present perfect continuous.

lunedì 4 luglio 2011

Intermediate and advanced learners (3) - Premessa e scintille

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PREMESSA

La divisione delle attività proposte in categorie rappresentate dalle abilità linguistiche convenzionali di writing, reading, listening, speaking, è da intendersi come un modo di ordinare il materiale di studio secondo un criterio di comodità di consultazione. Le varie abilità linguistiche sono legate intrinsecamente fra di loro e con la cultura della quale sono espressione. Pertanto ogni attività svolta per migliorare il livello specifico di un'abilità linguistica, porterà benefici anche alle altre.


SCINTILLE

1) Chi impara una lingua fuori dai paesi nei quali quella lingua si parla dovrà per forza di cose partire dal testo scritto come fonte principale di apprendimento. E' l'esatto contrario del processo naturale con cui ognuno impara la propria lingua. La buona notizia è che il tempo speso sui libri durante gli anni di scuola potrebbero rivelarsi una buona base dalla quale partire.
Il bambino impara più per emulazione, noi dobbiamo farlo più per differenze, una ginnastica "contrastiva".

2) Energie psicofisiche, tempi di recupero, capacità di fare il vuoto. Tutte cose essenziali per portare a termine qualsiasi progetto. David Allen potrebbe fare al caso vostro...

3) Darsi degli obiettivi a breve termine e verificare periodicamente che la nostra tabella di marcia dia i risultati preventivati. Tenere il conto dei progressi fatti ci darà nuove energie.

4) Motivazione vuol dire anche assegnare delle priorità.

5) La ripetitività può logorare invece che aiutare, se quello che facciamo per imparare ci annoia vuol dire che non va bene. Variare le attività di studio e avvicinarle a quelli che sono i nostri interessi, diversi per ognuno.

6) Le scuole di lingua sono sicuramente un discreto supporto, i loro metodi sono collaudati ma di contro si adattano ad uno studente standard, non vanno incontro alle necessità e agli interessi personali. Un vestito adatto per tutte le occasioni potrebbe, per taluni, non essere buono per nessuna.

7) Non ci servono tutte le parole del mondo ma quelle per esprimerci in sintonia con il nostro mondo interiore, quelle in grado di restituire i sentimenti nelle varie gradazioni insomma orecchie aperte, diamo spazio alle parole che ci servono veramente, quelle che vogliamo diventino, carta e penna alla mano, parte attiva del "nostro vocabolario personale".

8) Uno spazio tutto per sè. Sarebbe opportuno ricavare almeno 20 minuti al giorno da dedicare all'esperienza dell'apprendimento in uno spazio il più possibile raccolto e confortevole, senza distrazioni esterne e interne (meglio spegnere il cell). Se non si ha uno spazio tutto per sè dedicato, se ne può sempre ricavare uno di fortuna, ad esempio in cucina quando tutti sono andati a dormire, o la mattina presto. Da sconsigliare il bagno seduti sulla tazza col portatile sulle ginocchia perché i 20 minuti richiesti per la sessione in quella stessa posizione, potrebbero a lungo andare, causare conseguenze spiacevoli e durature.

9) Credete in quello che fate e... voleteve bene, cazzo!